Ciro il condottiero trascina i biancocelesti a Marassi
ROMA – Un tocco morbido, un arcobaleno che squarcia il buio di Genova e restituisce la vittoria alla Lazio. Ciro il condottiero trascina i biancocelesti a Marassi, uno stadio maledetto. Una doppietta che regala tre punti che qui mancavano addirittura dal 2010. Non è stata una partita facile, ci è voluto il gruppo. Sorride Inzaghi, che di partita in partita sta scoprendo uno spogliatoio granitico. Tutti per uno e uno per tutti, il motto che Immobile urla alla squadra prima della gara. I biancocelesti partono con il piede sull’acceleratore, vanno in vantaggio con Bastos e si divorano il raddoppio in almeno due occasioni. Luis Alberto è l’uomo a tutto campo, si abbassa a prendere palle e imposta il gioco. Dietro è de Vrij a comandare le giocate. Leiva e Milinkovic danno battaglia, Murgia s’inserisce senza pensieri.
RABBIA E CARATTERE – Juric pesca il jolly dalla panchina inserendo il baby Pellegri, classe 2001. Sedici anni e non sentirli: doppietta che riacciuffa due volte la Lazio e fa esplodere Marassi. Inzaghi cambia e punta sugli esterni Lukaku e Marusic. I biancocelesti giocano di rabbia, ma il Genoa non ci sta. Nel finale succede di tutto, Stakosha fa un miracolo su Zukanovic salvando il risultato. Sul fronte opposto, Immobile scavalca Perin (regalo di Gentiletti) e manda in estasi i laziali. La classifica è bellissima e dice che la Lazio è a quota 10 appena due punti sotto Napoli, Juve e Inter. Roba da capogiro. Buio pesto invece per il Genoa, che resta con un solo punto in classifica. Fortuna per Juric che nessuna di quella che viaggiano a braccetto con i suoi ha vinto.