Condividi l'articolo

NAPOLI – Siamo a inizio novembre 1992 quando in Italia va avanti il terremoto di “Mani Pulite” e i partiti della “Lega Nord” con “La Rete” ottengono la maggioranza di governo, nel basket italiano sta per cominciare il ciclo più glorioso di sempre della Virtus Bologna del presidente Alfredo Cazzola, nell’Europa dell’est prosegue la guerra di Jugoslavia e nella ex Unione Sovietica la democratizzazione passa attraverso genocidi continui.

Situazione e momento assai faticoso

Nel frattempo il calcio italiano, che all’epoca ospita il maggior numero di campioni del mondo intanto che procedono le qualificazioni ai mondiali statunitensi dell’anno seguente, vede una nona giornata in cui ci sono diversi match degni di nota come gli scontri per le coppe Inter-Sampdoria 0-0, Fiorentina-Roma 2-1 (30′ Iachini, 33′ Orlando; 70′ Caniggia), Lazio-Torino 1-2 (46′ Signori; 57′ Aguilera, 87′ aut. Gregucci) oltre a sfide di alta-bassa classifica tipo Ancona-Brescia 5-1 (12′ Agostini, 38′ Detari; 41′ Hagi; 47′ Lupo, 71′ e 90′ Agostini), Atalanta-Foggia 2-1 (1′ Rambaudi; 15′ rig. Biagioni; 45′ Porrini), Genoa-Cagliari 2-3 (9′ Padovano; 16′ Napoli; 20′ Panucci; 61′ Pusceddu, 78′ Oliveira), Parma-Pescara 1-0 (64′ Pizzi), Juventus-Udinese 5-1 (21′, 23′ Baggio, 25′ aut. Pellegrini; 37′ Balbo; 42′, 86′ Baggio)…in particolare, però, c’é una sfida che monopolizza la scena più delle altre, ed Napoli-Milan, una partita in cui si promettono scintille soprattutto per come ci arrivano le 2 compagini. Vediamo un Napoli, guidato dal tecnico Claudio Ranieri (al suo secondo anno sulla panchina azzurra) e con il presidente Corrado Ferlaino assieme a al direttore tecnico Giorgio Perinetti, che lo scorso mercoledì é andato fuori dai sedicesimi di Coppa UEFA per mano del PSG impattando 0-0 dopo la batosta per 0-2 in Campania (sarà la prima squadra italiana oltre al Torino, che sarà fatto fuori dalla Dinamo Mosca perdendo 1-2 in casa prima di fare 0-0 in Russia proprio lo stesso giorno) e che nelle prime 8 giornate ha totalizzato 2 vittorie con 2 pari, 4 sconfitte (una sola gioia in casa, 2-1 contro la Roma) al netto di 12 gol fatti e 14 subiti…il Milan di Fabio Capello, invece, ha attuato una faraonica campagna acquisti per ritornare ai vertici con il patron Silvio Berlusconi fra i primi sostenitori e nelle scorse settimane ha totalizzato 6 vittorie (1-0 al Foggia, 5-4 a Pescara, 2-0 con l’Atalanta, 7-3 a Firenze, 5-3 con la Lazio, 2-0 a Parma…22 reti all’attivo ma 10 subite per quella che fu la seconda miglior difesa lo scorso anno) e un pari (0-0 col Torino) poiché la trasferta in casa della Sampdoria prevista alla quarta giornata é stata rinviata al 23 dicembre a causa dell’alluvione che a settembre aveva paralizzato la Liguria; inoltre va detto che i rossoneri hanno già superato gli ottavi di finale di Champions League appena 4 giorni addietro battendo 4-0 lo Slovan Bratislava in casa dopo aver espugnato la Slovacchia per 1-0 e nel prossimo turno se la vedranno con Goteborg, PSV Eindhoven, Porto nel girone di semifinale senza dimenticare che annoverano nelle loro file il capocannoniere attuale del campionato, Marco Van Basten, che fra un mese riceverà il suo terzo nonché ultimo Pallone d’Oro (1988, 1989, 1992) oltre ad aver già segnato 8 reti (tripletta al Pescara, gol all’Atalanta, doppiette a Fiorentina e Lazio).

Nazionali e tattica

Ranieri ripiega su un 4-4-1-1 in cui mancano pochi uomini come l’esterno Carbone o l’attaccante brasiliano Careca, entrambi infortunati, mentre l’altro bomber bresciani é fuori per scelta tecnica: le stelle del collettivo sono sicuramente il centrocampista centrale svedese Thern, che l’anno dopo arriverà terzo ai mondiali dietro al Brasile e all’Italia di Zola e Tassotti, capitan Baresi, Costacurta, Maldini, Albertini, Donadoni, Massaro dopo aver perso 1-0 la semifinale con i carioca (4-0 sarà il risultato nella finale di consolazione contro la Bulgaria) mentre l’attaccante uruguagio Fonseca, che il 16 settembre aveva segnato 5 gol in casa del Valencia all’andata del primo turno di Coppa UEFA, vedrà il torneo da casa; infine ci sarà l’olandese Rijkaard che sarà fatto fuori sempre dal Brasile dopo un roboante 3-2 ai quarti di finale nella gara più bella del torneo…nel frattempo troviamo un Milan che, al netto di un 4-4-2 in linea estremamente competitivo, deve fare a meno di degenti come lo stopper Nava, l’esterno mancino Evani, il mediano ex di giornata de Napoli, il regista croato Boban, l’attaccante francese Papin e il fantasista montenegrino Savicevic intanto che il difensore Filippo Galli e il centravanti Serena sono fuori per carenza di posti disponibili fra i convocati.

Il cigno canta 2 volte

Ranieri é ben consapevole che deve cercare di giocare di rimessa per poi provare a ripartire e sistema i suoi attraverso un ordinata “zona” che non sortisce buoni effetti dall’inizio, visto anche che Capello ha molta più esperienza di lui in materia: le coppie sono Tarantino-Van Basten, Ferrara-Simone, Pari-Albertini mentre dall’altro lato si va di conseguenza a ogni area del campo con abbinamenti basati dai ruoli (Costacurta-Fonseca, Rijkaard-Zola, Baresi-Thern e sugli esterni di fa terzino contro esterno di riferimento). Al 7′ ecco il vantaggio rossonero dopo che per 3 volte Antonioli era uscito ad anticipare Fonseca, lanciato sempre dal rifinitore Zola: su corner di Eranio arriva Van Basten, che dal limite dell’area rientra sul destro e fulmina il suo ex compagno Giovanni Galli sul primo palo e poco dopo ecco che Zola, avendo seminato gli avversari con una bella serpentina, spedisce alto dai 20 metri. Al 12′ Crippa rileva l’infortunato Pari (destinato alla marcatura di Albertini) mentre al 27′ ecco lo 0-2: Corradini tenta di rinviare dalla trequarti ma calcia addosso a Van Basten, che ci crede e riesce anche a saltare il portiere in uscita fuori area sfruttando un rimbalzo beffardo per poi depositare ancora di destro in scivolata a porta vuota; Tarantino e Policano finiscono subito dopo sul taccuino dei cattivi per aver commesso 2 falli sullo scatenato Eranio e al duplice fischio, complice il pari per 0-0 in Inter-Sampdoria e Lazio-Torino, il Milan sale a 15 punti con 3 lunghezze sulla coppia Torino-Inter.

Eranio e Van Basten chiudono i conti

Nella ripresa vediamo un Napoli in totale balia degli eventi con lo 0-3 di Eranio che arriva al 60′: Massaro, subentrato a Simone al 57′, va via a capitan Ferrara sulla sinistra e crossa in mezzo per l’esterno mancino, che anticipa Corradini di piatto destro per il suo secondo gol nelle ultime 2 trasferte dopo quella a Parma del 25 ottobre (a fine anno saranno 2+1+1 in tutte le competizioni) ma poco dopo si fa ammonire anche lui dall’arbitro Pairetto di Nichelino. Al 62′ ecco Donadoni che rimpiazza Eranio e siamo giunti al 69′ quando il direttore di gara comanda una punizione dal limite dell’area: i giocatori del Napoli stanno sistemando la barriera pensando che sia di prima mentre invece il tiro é di seconda e Rijkaard lancia subito Albertini in area e il regista mette di piatto sinistro in mezzo verso Van Basten che segna a Galli battuto di piatto destro: gli spalti si svuotano e comincia la contestazione contro Ferlaino intanto che scoppiano anche dei tafferugli nella zona dei tifosi ospiti al punto che la polizia deve caricare i milanisti per calmare la situazione ma al 75′ ecco lo 0-5 con Mauro che sbaglia il retropassaggio e Van Basten riesce a trafiggere di destro Galli in uscita…per il “cigno di Utrecht” sono 12 timbri in campionato (tornerà al gol in Serie A il prossimo 9 maggio in occasione della vittoria per 3-1 ad Ancona quello che sarà l’ultimo gol della carriera ma il suo bilancio finale dirà 13+0+6+1 malgrado appena 15+1+4+1 presenze stagionali) e nel finale c’é solo tempo per vedere l’1-5 di Zola all’84’ su punizione a giro di destro dal vertice mancino dell’area di rigore con la sfera che si infila sotto l’incrocio alla sinistra di Antonioli (che fra poche partite tornerà ad essere il vice di Rossi fino a fine anno) e per il giovane trequartista sardo si tratta della terza firma al momento (a maggio saranno 12+2+0). Al triplice fischio, dopo aver sentito tutti i 73.000 del “San Paolo” fare la “ola” ai passaggi del Milan, ecco che i milanesi andranno a raccogliere l’applauso dei loro 1000 sostenitori: il Milan, per la prima volta dal mitologico 3-2 del 1° maggio 1988 che fece iniziare definitivamente il ciclo del Milan di Sacchi, espugna il campo del Napoli in Serie A e ciò non accadeva globalmente dal ritorno della semifinale di Coppa Italia del 14 febbraio 1990 conclusa 3-1 con cui si andò in finale di coppa nazionale a perdere con la Juventus…i rossoneri, complice la vittoria nel finale del Torino a Roma, sono sempre in testa a 15 punti mentre i granata inseguono a 13 lunghezze e l’Inter é ferma a 12…si prospetta un’altra stagione all’insegna del Milan, che sembra aver ritrovato e migliorato la sua migliore forma grazie a capello, che ha completato il lavoro di Sacchi; il Napoli si prende la quarta sconfitta nelle ultime 6 contando pure il pareggio di Ancona iniziando a capire che la stagione sarà ben diversa dalla precedente e che ormai il periodo d’oro vissuto con Maradona appare come un lontanissimo ricordo…menzione speciale per Marco Van Basten e Roberto Baggio, uomini migliori di Milan e Juventus, capaci di segnare 4 reti nello stesso turno rinfocolando la rivalità fra loro e fra le loro tifoserie sull’asse Milano-Torino (l’olandese si ripeterà in Champions League il 25 novembre, quando finirà 4-0 in casa contro il Goteborg e lui sarà l’unico marcatore).

Qualche gioia e tanti rimpianti

A primavera il Milan, che il 30 agosto 1992 aveva già vinto la sua prima Supercoppa Italia battendo 2-1 in casa il Parma, vincerà il suo tredicesimo scudetto, a danno dell’Inter con 2 turni di anticipo (50-46) malgrado una stagione in cui i rossoneri avevano messo insieme 14 vittorie e 3 pari nella prima metà del torneo e nel girone di ritorno avessero toccato addirittura un massimo vantaggio di +11 a inizio marzo ma chiudendo in grandissimo affanno una stagione che sarebbe potuta essere da incorniciare (18 vittorie con 14 pari e 2 le sconfitte dopo 2 anni di imbattibilità: 0-1 col Parma e 1-3 in rimonta con la Juventus contando pure 65 gol che porteranno ad essere il migliore attacco assieme alla Lazio e a 32 reti incassate significanti la miglior difesa…numeri che é bene ricordare) centrando il “grande slam”: perderanno in semifinale di Coppa Italia contro i futuri finalisti della Roma, già carnefice del Napoli ai quarti (0-0 in casa e batosta 2-0 fuori), cadendo 2-0 nella capitale e a nulla servirà la vittoria per 1-0 al ritorno in cui Papin si farà parare da Cervone il rigore che avrebbe portato ai supplementari proprio al 90′ e per finire la Champions riserverà il boccone amarissimo della finale persa mercoledì 26 maggio 1993 a monaco di Baviera contro il Marsiglia per 1-0 firmato da Boli al 45′ (anni dopo l’arbitro della sfida ammetterà, in punto di morte, di essere stato corrotto dai francesi e che il calcio d’angolo da cui nacque il gol non ci fosse, ma la coppa non ha cambiato vincitore) al netto del fatto che il Milan, dopo aver superato 1-0 il Torino e aver portato a casa la terza Supercoppa nazionale (la seconda consecutiva) e anche a causa della squalifica del Marsiglia a causa di presunte “combine” in patria a ridosso della finale europea, avrà il diritto di disputare la Coppa Intercontinentale (persa 2-3 col San Paolo), la Supercoppa Europa (vittoria 1-0 a Parma e sconfitta in rimonta ai supplementari per 2-0 in casa da parte dei ducali nella seconda edizione tutta italiana del trofeo dopo Milan-Sampdoria del 1990…dunque un’altra delusione importante)…il Napoli, da parte sua, si piazzerà undicesimo dietro a Milan, Inter, Parma, Juventus, Lazio, Cagliari, Sampdoria, Atalanta, Torino, Roma salvandosi a quota 32 con appena 2 punti di vantaggio sulla retrocessione a discapito di Brescia, Fiorentina, Ancona, Pescara. A questo punto il viaggio nel passato di Napoli-Milan finisce qui…adesso si dia la parola allo scontro scudetto di domenica 6 marzo: se il Napoli vince balza in testa da solo lasciando dietro anche l’Inter che deve recuperare la trasferta di Bologna dello scorso 6 gennaio mentre se vince il Milan ecco che la vetta diverrebbe rossonera e la volata la comincerebbero a tirare gli uomini di Pioli, infine il pareggio lascerebbe la vetta in coabitazione e agli interisti basterebbe vincere a Bologna per appaiare tutte e due in testa. Si spengano le luci e inizi lo spettacolo!!

Il tabellino

NAPOLI (4-4-1-1): G. Galli; Ferrara (cap.), Tarantino, Corradini, Francini; Policano, Pari (12′ Crippa), Thern, Mauro; Zola; Fonseca. A disposizione: Sansonetti, Cornacchia, Altomare, Ferrante. Infortunati: Carbone, Careca. Fuori per scelta tecnica: Bresciani. Allenatore: Ranieri.

MILAN (4-4-2): Antonioli; Tassotti, Costacurta, F. Baresi (cap.), Maldini; Lentini, Rijkaard, Albertini, Eranio (62′ Donadoni); Simone (57′ Massaro), Van Basten. A disposizione: S. Rossi, Gambaro, Gullit. Infortunati: Nava, Evani, Boban, De Napoli, Papin, Savicevic. Fuori per scelta tecnica: F. Galli, Serena. Allenatore: Capello.

ARBITRO: Pairetto di Nichelino.

MARCATORI: 7′ e 27′ Van Basten (M), 60′ Eranio (M), 69′ e 75′ Van Basten (M); 84′ Zola (N).

NOTE: Ammoniti Tarantino (N), Policano (N) ed Eranio (M) per gioco falloso.

Lascia un commento